Prete Liprando e il giudizio di Dio

Enzo Jannacci

“Landolfo, cronista del Millecento, ci ha tramandato uno dei fatti più importanti della storia del Comune di Milano: “La Cronaca del giudizio di Dio”, protagonista prete Liprando. Noi l’abbiamo musicata con un certo impegno e la dedichiamo a tutti quelli – e sono tanti – che pur essendo testimoni di fatti importantissimi e determinanti l’evoluzione della civiltà, neanche se ne accorgono!” (Enzo Jannacci e Dario Fo, 1965)

Prete Liprando, ben visto dai poveri Cristi, andò dall’arcivescovo Grossolano, in Sant’Ambrogio:
“Sei ladro e simoniaco, – gli disse – venduto all’Imperatore, quel porco..”

“Cus’ee?!? – disse l’Arcivescovo infuriato – Come ti permetti, prete? Sono ex-combattente;
ho fatto la prima crociata, e anche la terza! (…la seconda no, perchè ero malato…)
Prete Liprando rispose: “Lo so più d’una città hai saccheggiata, lo so più d’una città tu hai insanguinata ed ora Milano tu vuoi inchiodata, vederla prostrata!”

“Liprando, a ‘sto punto esigo il Giudizio di Dio: dovrai camminare sui carboni (s’intende, ardenti!); le fascine di legna, quaranta (“Quaranta?”) s’intende, le pago io.
Se tu non uscirai per niente arrostito, io me ne andrò solo e umiliato via dalla città, solo e appiedato!

“Prete Liprando, domani, al calar del sole affronterà il Giudizio di Dio in Piazza Sant’Ambrogio!”

Quaranta fascine furono approntate in una catasta; la gente veniva fin da Venegòno e da Biandrate:
“Indietro, su, non spingete, per Diana! C’è il fuoco, non lo vedete? “

“Ma io non vedo niente; non vedo un’accidente! Son venuto da Como per niente!”

“Tornate tutti a casa! Non se ne fa niente! Il Papa, da Roma l’ha proibito: lo spettacolo è finito!”
“Ed io lo faccio lo stesso! – disse prete Liprando – ma le fascine, quaranta!- io non ce le ho!…”
…La gente portava le fascine fin da Biandrate; facevano un sacco di fumo: la gente tossiva, tossiva e piangeva, ma non si muoveva!
Che popolo pio! Voleva vedere il Giudizio di Dio!

“Eccolo là!… Liprando è già pronto…” “Dove l’e?”
“L’è là in fondo… È bianco, ha paura!… Oh com’è magro!… Ha i piedi spogliati!… Che piedi lunghi!…”
La brace è rossa, e rosse son tutte le facce… stan tutti con gli occhi sbarrati…
“Anch’io li ho sbarrati, però non vedo niente!”
È entrato in mezzo ai carboni senza guardare: è dentro, è tutto sudato, ma non è bruciato…
tre donne son svenute! Una ha partorito, ma in buona salute…
“Dai, non spingete!” “…ma io non vedo niente!”

“Ecco, è arrivato; Dio l’ha salvato!”
“Gloria a Liprando, che Milano ha salvato!”
“L’arcivescovo è scappato” (“Gloria a Liprando!”)
“L’avete veduto!” (“Gloria a Liprando!”)

“…e io non ho visto niente!” (“Gloria a Liprando!”)
“Il cavallo s’è impennato!…” (“Gloria a Liprando!”)
“Ecco, è cascato!…” (“Gloria a Liprando!”)
“S’è mezzo massacrato!” (“Gloria a Liprando!”)
“…e io non ho visto niente!” (“Gloria a Liprando!”)
“Non ho visto un accidente!” (“Gloria a Liprando!”)
“Son venuto da Como per niente! Per nienteeee!” (“Gloria a Liprando!”)


La storia di Prete Liprando e del giudizio di Dio è stata scritta da Jannacci e Dario Fo per uno spettacolo teatrale del 1965 intitolato 22 canzoni, una tappa del quale è stata immortalata nell’album In Teatro, uno dei primi album live della musica italiana.

Nel 1981 il brano viene registrato per la prima volta in studio ed inserito in “E allora… concerto” , che, a dispetto del titolo, non è affatto un album live (Jannacci era fatto così 🙂 ), e che è quello fotografato in questo post.

Titolo: E allora… concerto – Artista: Enzo Jannacci – Etichetta/N. serie: Ricordi ‎– SMRL 6282 – Formato: Vinyl, LP, Album – Paese: Italia – Anno: 1981 – Data di acquisto: 18/04/2014 – Prezzo: € 5 – Venditore: Privato su Ebay.

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Senza far troppo clamore, come suo solito, Enzo Jannacci è un habituer di questo blog: qui trovi TUTTI I POST.

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