Rubando spudoratamente l’idea al mio blog (tanto che sto meditando l’azione legale), gli eredi di John Peel, quello del programma Peel Sessions, stanno mettendo in rete l’intera collezione del più grande DJ inglese.
Nei suoi 34 anni di messa in onda su BBC Radio 1 (dal 1967 al 2004) John Peel ha ospitato e fatto suonare nel suo programma tutti, ma proprio tutti i musicisti del globo terracqueo: da Syd Barrett ad Aphex Twin, dai Chemical Brothers a Nick Drake passando per David Bowie, Bob Marley, Pink Floyd, Genesis, Joy Division, Daft Punk, Nico, Queen, Cramberries, PJ Harvey, Sigur Ròs, Leonard Cohen, i Police, gli Smiths e Jimi Hendrix fino ai “nostri” Soft Machine, Gong, Kevin Ayers, Caravan, Robert Wyatt, Kevin Ayers, Hatfield and the North e centinaia di altri.
A prima vista il sito potrebbe sembrare un po’ più carino del mio e, nonostante nella Record Collection al momento è presente soltanto la lettera A, sembra che Peel avesse qualche disco in più di me, tuttavia non c’è dubbio che la John Peel Record Collection è una copia della Saluzzi’s Home RC.
Scherzi a parte, un evento del genere non capita tutti i giorni. Credo che ci perderò un bel po’ di tempo.
Ci vediamo a casa di John.
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Aggiornamento al 2014:
Man mano che nel corso del 2012 e 2013 la John Peel’s Record Collection veniva alimentata, prendeva sempre più piede Spotify, il serivizo di musica in streaming gratuito che conteneva (allora come oggi) la stragrande maggioranza degli album presenti nella Record Collection e delle Peel Session. E’ così che oggi quasi tutti i dischi proposti dal sito si possono anche ascoltare in streaming web.
Una cosa che non ho mai capito del sito, però, è come fare a passare agli scaffali successivi per le lettere che occupano più di uno scaffale. Cioè se vado sulla lettera A, l’ultimo album del primo scaffale è l’omonimo di Adam & the Ants. E tutto gli altri? Qualcuno sa come fare?
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Ma chi è sto John Peel’s HRC?
Uno che aveva una collezione di dischi più grande della mia. Purtroppo. 🙂