Oggi un post dedicato ad un altro pezzo raro della mia Home Record Collection.
Il Disco: Soft Machine 1&2 (Architects Of Space Time)
Artista: Soft Machine – Etichetta/N. serie: Atlantic – 60 113 – Formato: 2 × Vinile 12″, LP, Compilation, Gatefold – Paese: Francia – Anno: 1976 – Data di acquisto: 26 Febbraio 2012 – Prezzo: Disco € 20 – Spedizione € 11 – Venditore: Marc Sarrazy – Lisle-sur-tarn – Midi-Pyrénées, Francia tramite EBAY.
Il vinile è la ristampa francese dei primi due album dei Soft Machine (originariamente chiamati semplicemente Soft Machine e Volume Two), la mia edizione è autografata da Hugh Hopper, bassista della band nel secondo album.
L’Autografo
Autografo: Hugh Hopper
All’interno della copertina, l’autografo è fatto con un pennarello nero proprio sopra la scritta Hopper.
Data e luogo dell’autografo: Sabato 14 Settembre 2002 durante un concerto dei Polysoft al Triton, locale jazz nei pressi di Parigi.
La notizia è stata confermata dal venditore.
Tra le altre cose i PolySoft, band in cui Hugh Hopper suonava all’epoca assieme ad Elton Dean, altro membro storico dei Soft Machine, proprio quella sera registrarono il concerto che fu pubblicato su CD con il nome “Tribute to Soft Machine”
La tracklist: Facelift intro | Facelift | Chloe and the pirates | Gesolreut | Pig | Dedicated to you but you weren`t listening | As if | Kings and queens | Slightly all the time | Noisette 1 | Backwards | Noisette 2
La corrispondenza per l’acquisto:
Io: hi, you know when/where hopper sign the album?
Marc: Hello, Hugh signed the LPs to me during a concert at the Triton club in Paris, I don’t remember the exact date right now, but I think it was at the begining of the 2000’s. Regards
Io: Hi, I’ve found this Hopper’s Concert in Triton:
– 13 e 14 sept 2002 – Le Triton [PolySoft with Elton Dean]
– 13 mar 2003 – Le Triton [Franglo Band w Hugh Hopper + Didier Malherbe]
– 29 e 30 may 2003 – Le Triton (During Festival Les Tritonales) [PolySoft with Elton Dean]
– 17 jun 2004 – Le Triton (During Festival Les Tritonales) [Soft Bounds]
Can you can remember the concert date?.
Marc: Hello, I think it was the 14 sept 2002 – Le Triton [PolySoft with Elton Dean]. Thank you for the fast payment, I’ll send it to you tomorrow. Best regards, marc
Una volta arrivato il disco ho scoperto che Marc non solo è un appassionato di musica Jazz ma fa parte di un duo che ha registrato anche un album. Assieme al disco c’era una cartolina del gruppo con un suo ringraziamento:
L’autografo è autentico?
Riprendendo le considerazioni fatte su questo post riguardo le domande da porsi prima di acquistare un autografo su Ebay, anche in questo caso tutto sembra tornare:
Il venditore è un appassionato (anzi un musicista), l’autografo dice che è stato fatto direttamente a lui (per un falsario è molto meno problematico dire di averlo ricevuto da altri) e ci ha tenuto a ringraziarmi personalmente anche dopo l’acquisto (i falsari dopo averti dato il pacco in genere scompaiono); la storia raccontata sul luogo e la data in cui è stato fatto l’autografo è plausibile, lo stato di conservazione è buono e, anche se non sono riuscito a fare il confronto dell’autografo con altri di Hugh Hopper ( semplicemente perchè non ne ho trovati su internet), resta sempre la domanda finale da farsi: chi glielo fa fare?
Decidendo di sbarcare il lunario vendendo autografi falsi su internet vale la pena farlo con un autografo di Hugh Hopper? un falsario probabilmente avrebbe scelto artisti più conosciuti; o se avesse voluto fregare proprio un fan dei Soft Machine probabilmente avrebbe scelto un disco più facilmente reperibile (Architects of Space Time è comunque una pubblicazione abbastanza rara) o avrebbe scelto di fare la firma di Robert Wyatt che va per la maggiore, o quella di tutti e tre.
Sono praticamente sicuro che l’autografo è autentico.
L’interno dell’album: intervista a Robert Wyatt
Traduzione dell”articolo su Robert Wyatt riportato all’interno del disco:
I Soft Machine e Robert Wyatt Ellidge. Un reportage della vostra super-ragazza di “Teenage Rave” Miss Annie, Fannie.
L’ascesa astrale dei Soft Machine dalle profondità dell’Underground più sacro alle vette gloriose delle Hit-Parade internationali è una storia che rivaleggia con l’Antico Testamento. Dal loro favoloso e trionfale album di debutto “Dance with the Sensational Softies” al loro ultimo album (molto più maturo, molto più antico, ma altrettanto giovane e popolare) “Softly, Softly for swinging lovers only” registrato con la Classiques Cordes Emotionnelles del Teatro Nazionale di Opera Tibetana.
Se queste sono proprio le corde dei Soft Machine, sono una componente essenziale delle parti di percussioni di Robert Wyatt, abbaglianti, originali e complesse eppure così semplici e così affascinanti, sottilmente completate da un canto sincero, spirituale , nobile, lirico che è risuonato in milioni di stomaci, pardon volevo dire di cuori.
La prima volta che ho incontrato il nobile e già molto accomodante, gentile, elegante, spirituale e rivoluzionario Robert Wyatt, in un cratere di bomba deserto vicino a Waterloo Station, fui subito molto colpita vedendo fino a che punto è davvero nobile, grazioso, gentile, elegante e spirituale.
Quella che segue è una breve intervista che ho avuto il permesso di fargli sulla spessa moquette di alghe macrobiotiche all’ultimo piano del suo lussuoso palazzo sottomarino al largo delle Bahamas.
Noterete che l’adorazione ed il successo dovuti dalla successione di diciotto numeri uno dei Soft Machine nelle Hit-Parade non lo hanno cambiato di una virgola.
AF: Per favore, può dirmi quale è stata l’influenza sulla sua musica di Olivier Messiaen, Terry Riley, Fats Waller, Cecil Taylor, Julian Hastings, Bela Bartok, Karlheinz Stockhausen, Paul McCartney, Dionne Warwick e Bee-Gees, per non parlare di Kevin Ayers?
RW: Oh sì, certo, d’accordo, essendo un musicista di avanguardia e molto progressista sono stato molto influenzato da Olivier Messiaen, Terry Riley, Fats Waller, Cecil Taylor, Julian Hastings, Bela Bartok, Karlheinz Stockhausen, Paul McCartney, Dionne Warwick e i Bee-Gees, per non parlare Kevin Ayers.
(Dopo questa brillante analisi, profonda e disinvolta, delle correnti, degli incroci musicali moderni e delle influenze musicali, rivolgiamo la nostra analisi ad un livello più personale).
AF: Mr. Wyatt … posso chiamarti Robert? Lei da l’idea di essere costantemente fra le nuvole, come se fosse costantemente alla volta di scoprire nuovi pianeti sonori. Io sono seduta mentre lei è sdraiato. In questo momento a cosa sta pensando?
RW: Mi sto rifacendo gli occhi a guardarla.
AF: Grazie.”
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Dopo il commendo di Marc Sarrazy che trovi nei commenti di questa pagina, la discussione ha avuto un seguito.
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Recensione dell’album Intranquillitè di Marc Sarrazy e Laurent Rochelle.
Sito della Linoleum Records, etichetta di musica Jazz e Contemporanea che ha pubblicato l’album. Cercando nel catalogo è possibile ascoltare anche dei frammenti dell’album di Sarrazy
Sito di Le Triton, club jazz alle porte di Parigi dove è stato realizzato l’autografo di Hugh Hopper.
Altro post su una rarità della mia collezione: Leylines to Glassdom di Steve Hillage.
Gli altri articoli del blog.
Hi Antonio, I discovered your page by accident, this is great. I’m Marc, the seller of this vinyl. I don’t understand Italian language, but what I understand here is maybe you wonder if the autograph is original or no. I assure to you this is an original, made just after the concert. I made researchs of few photos I took there. If you give me your mail, I can send it to you. But the date was wrong : this was the 30 of May 2003 (it’s noted on my photos’ title, so I’m sure of it). Hope my words help you to see more clear now about the signature and the place & date of it. best regards, Marc
Hi Marc, nice to meet you here.
In the post i explain the test i did on the LP to know if the signature is original or a fake.
For your Lp i concluded that: “Sono praticamente sicuro che l’autografo è autentico.” (I’m sure that is authentic).
I’ll send you a mail for the photos.
bye.
[…] Soft Machine – Architects of Space Time – Vol. 1 (1968) e Vol. 2 (1969) […]