Questo articolo sulle differenze tra vinile e cd mi ha fatto pensare a quanto sia cambiato il nostro modo di ascoltare la musica.
La cosa che più mi ha colpito di quando, circa un anno fa, sono ritornato al vinile, oltre alla qualità del suono (che comunque dipende dall’impianto stereo e dall’orecchio dell’ascoltatore) è stata proprio il modo di ascoltare i vinili, una cosa che dopo oltre dieci anni di musica digitale avevo dimenticato.
Un disco in vinile è un opera concepita dall’artista a 360°, tu non hai né mouse né telecomando, devi solo metterlo su e startene buono per una quarantina di minuti ad ascoltare in silenzio, senza fare niente. Puro godimento per le orecchie!
E’ un po’ come un film, curato dall’autore in tutti i suoi dettagli: la disposizione dei brani, i rimandi tra un brano e l’altro, i tempi, l’immagine di copertina e le scritte interne.
E se l’ascolto di un disco è un film, a confronto l’ascolto di musica in streaming è il trailer.
Prima di tornare al vinile non mi rendevo conto che l’ascolto di musica oggi si è ridotto ad un video su Youtube ascoltato dalle casse del computer oppure, nella migliore delle ipotesi, all’ascolto di compilation-fiume in macchina o sul lettore mp3 pronti a passare alla canzone successiva alla prima nota che non va.
Che c’entra, anche ai tempi del vinile la musica si ascoltava in radio, in tv o c’erano le cassettine con i tasti REW e FF, che corrispondevano più o meno agli attuali Youtube & co, ma quello era un ascolto “di serie B” rispetto all’impianto stereo di casa in cui si ascoltava La Musica (con le maiuscole).
Nell’indifferenza totale, invece, oggi stiamo puntando tutto sull’ascolto low-fi e stiamo perdendo l’ascolto “di serie A”.
E invece di incentrare le campagne antipirateria sul concetto che con il download illegale i pirati cattivoni stanno togliendo lavoro a miliardari onesti, sarebbe molto più efficace far notare proprio questo:
Scaricare ed ascoltare file con le casse del computer va bene ma se ci limitiamo a questo ci stiamo perdendo il meglio: la Musica.
– Bellissimo e divertentissimo articolo pubblicato da Leonardo dal titolo inequivocabile “I CD sono Brutti”
– Il video di una recente campagna antipirateria basata su pirati e predoni:
– Alcuni commenti alla campagna (qui e qui) ed una risposta video trovata su Youtube fanno capire immediatamente che le argomentazioni utilizzate non sono efficaci.
Ti piaccioni i dischi in vinile? Fatti un giro sul minisito dedicato:
più omeno da un anno a questa parte mi sono messo ad ascoltare musica solo in vinile… è proprio vero, l’ascolto è un altra cosa rispetto al cd o altre forme di supporti digitali, ti da un senso di concretezza maggiore del prodotto che vai ad acquistare, ma soprattutto all’orecchio “sarà pure un effetto placebo” risulta molto più pieno e incontaminato il suono…
una maledizione per le tasche dato che il prezzo dell’lp è veramente esagerato, ma nella maggior parte dei casi vale la pena acquistarli fino all’ultimo centesimo… consiglio personale: vendete i vostri cd e compratevi un giradischi sostituendo ognuno dei vostri dischetti in dischi in vinile e capirete quello che vi siete persi fin ora a limitare il vostro ascolto a questi surrogati in digitale!!!
Parole sante! Il CD, pur essendo oggettivamente più brutto (la bellezza del vinile è irraggiungibile), a livello qualitativo sarebbe anche accettabile, il problema è che è la porta verso la pigrizia e l’ascolto di musica compressa. Il vinile invece è sempre lui, fedele a se stesso, un’esperienza unica.