Proseguo la rassegna degli album completamente in bianco e nero della SHRC iniziata nel post di venerdì.
Gong – Camembert Electrique
Titolo: Camembert Electrique – Artista: Gong – Etichetta/N. serie: Virgin – VC 502, Caroline (UK) – C 1505 – Formato: Vinyl, LP, Album, Ristampa – Paese: UK – Anno: 1971 (ristampa del 1974 della Virgin) – Data di acquisto: 10/09/2011 – Prezzo: GBP 7,02 – Venditore: Privato tramite Ebay (UK)
Un discone della madonna che non è entrato nella storia della musica popolare solo perché i Gong non se li caga nessuno (che in realtà non è poco).
Registrato durante le notti di luna piena in un castello in Normandia ed uscito nel 1971 per la casa discografica francese BYG-Actuel, l’album è l’esordio in pompa magna del gruppo di Daevid Allen e precede di poco quello che sarà il capolavoro assoluto dei Gong: la trilogia di Radio Gnome Invisible.
Chi erano i Gong di quel periodo?
Prendete una ritmica chitarra-basso-batteria rockettara di brutto, aggiungete i fiati di Didier Malherbe che già spaziavano liberi nell’aere, le voci spaziali di Gilli Smith e la tecnica compositiva dadaista di Daevid Allen.
Le canzoni, che a prima vista sembrano brani rock alla Led Zeppelin, non hanno una classica struttura strofa-ritornello ma sono in continuo mutamento e seguono schemi sballati che uno non si aspetterebbe mai.
Disco di culto non di facilissimo ascolto che andrebbe però sentito almeno una volta nella vita.
Dei Gong in questo blog cerco di parlarne ogni volta che posso.
Vasco Rossi – C’è Chi Dice No
Titolo: C’è Chi Dice No – Artista: Vasco Rossi – Etichetta/N. serie: Carosello – CLN 25121 – Formato: Vinyl, LP, Album, Inserto con foto e testi – Paese: Italia – Anno: 1987 (originale)
Data di acquisto: fine anni ’80-inizi ’90 – Prezzo: in lire, se non ricordo male L. 16.000 – Venditore: Merlino Music, defunto negozio di dischi di Frascati
L’unico disco originale della fine degli anni ’80.
Uscito nello stesso anno di …Nothing Like the Sun, questa copia, come del resto la maggior parte dei dischi acquistati in quel periodo, la comprai presso un negozio di dischi storico di Frascati ora purtroppo scomparso e di cui nel web non ho trovato niente: Merlino Music.
Continuo a pensare che C’è chi dice no sia un album niente male, come del resto tutto quello che Vasco aveva fatto fino a quel momento, e che comunque resta una fotografia dell’Italia di quel periodo.
Il disco, però, presenta i tipici difetti dei vinili commerciali degli anni ’80: grammatura molto bassa (l’album è sottilissimo) ed equalizzazione tutta spostata sugli alti.
Quest’ultimo è un aspetto che, fortunatamente, abbiamo dimenticato grazie alla rimasterizzazione su CD ma se prendete un disco pop anni ’80 originale di norma è equalizzato esageratamente sugli alti. Credo che la cosa è dovuta alla bassa qualità del processo di incisione e di stampa.
Adriano Celentano – Geppo Il Folle
Titolo: Geppo il Folle (Colonna sonora originale del film) – Artista: Adriano Celentano – Etichetta/N. serie: Clan Celentano – CLN 20099 – Formato: Vinyl, LP, Album – Paese: Italia – Anno: 1978 (originale) – Data di acquisto: settembre 2011 – Prezzo: € 5,00 – Venditore: Mercato di Porta Portese a Roma
Ogni tanto cerco di far sopportare a mia moglie la mia passione maniacale per i vinili acquistando qualcosa che piaccia anche a lei. Oggi tra l’altro è anche l’anniversario del nostro matrimonio quindi quale migliore regalo.
Comunque considerando che Celentano è uno dei suoi artisti preferiti, una domenica mattina al mercato di Porta Portese tra le bancarelle di vinili ho trovato questo album a 5 euri e l’ho preso.
L’album è la colonna sonora del film Geppo il Folle scritto, diretto ed interpretato da Adriano Celentano.
Nell’immaginario collettivo esistono diverse versioni di Celentano, dal cantante de Il tuo bacio è come un rock all’attore delle commedie con Ornella Muti fino al Re degli Ignoranti televisivo degli anni ’80 e ’90.
Meno famosa, invece, è la visione di Celentano che lui stesso da di se nei film che ha prodotto e diretto in prima persona (Yuppi Du, Geppo il Folle e Joan Lui), un Celentano a briglie sciolte molto più sperimentale.
Anche se il disco non è granchè (robaccia dance anni ’70), quel Celentano lì secondo me va rivalutato.
Come dicevo già qui: Piccoletta non ti preoccupare, di Celentano torneremo a parlarne fra un po’!
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Il primo post degli Album in Bianco e Nero
Gli altri album della SHRC finora recensiti