Quest’anno giro in Provenza per festeggiare il nostro anniversario di matrimonio.
Da buon cacciatore di vinili prima di partire ho fatto una ricerca su internet su qualche negozio da saccheggiare durante le vacanze ma niente: in tutta la provenza-costa azzurra-camargue secondo internet non esiste un negozio di dischi.
Arrivati ad Aix en Provence, che è stata la nostra base per tutta la settimana, avevo già l’anima in pace quando a 50 metri dall’albergo trovo questo:
Se non sono io ad andare dai vinili ormai sono loro che vengono da me.
Era tardi quindi era chiuso ma il giorno dopo sarebbe stata la prima cosa da fare appena svegli.
Mattino seguente. Sveglia-colazione-uscita e lancio verso il negozio è stato un tutt’uno.
Conosciuto il ragazzo che ci lavora dentro (Sylvain) ho capito perché su internet non c’è traccia del negozio: per lui gli ultimi quindici anni non sono mai esistiti ed il cd è l’ultima invenzione tecnologica arrivata sul pianeta terra.
Dato che attorno a lui però c’è tutto un mondo che gira, penso di fare un favore a lui ed a tutti gli altri che cercano un negozio di vinili in zona, facendogli un po’ di pubblicità qui sul blog:
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Magasin des Vinyles en Provence
Music & Movies
42 rue des Cordeliers
13100 Aix en Provence (France)
tel. 09.50.70.39.00
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Dopo aver trovato alcune chicche di cui spero di parlare in un altro post, sono rimasto colpito da due doppi bootleg dei Pink Floyd: uno aveva una versione live di Alan Psychedelic Breakfast lunga quasi due facciate; nell’altro, invece, c’era una versione di Atom Heart Mother infinita.
Ho colto l’occasione per chiedere al proprietario se conosceva i dischi e quale mi consigliava.
Non lo avessi mai fatto!!!
Era un malato dei Pink Floyd e, dopo avermi detto che i due album erano in realtà due parti dello stesso concerto, abbiamo iniziato un viaggio di una mezzoretta nelle rarità live dei Pink. Dopo un po’ ha tirato fuori dei cd giapponesi appena arrivati dalle copertine stupende con le versioni remasterizzate delle loro esibizioni alla Bbc nonché un doppio cd+dvd, anche lui giapponese e bellissimo, del concerto dei Pink Floyd a Venezia.
Alla fine i dischi li ho prese tutti e due senza sapere che stavo per acquistare una vera e propria chicca di cui ignoravo l’esistenza:
Rise
Artista: Pink Floyd – Etichetta/N. serie: The Swingin’ Pig – TSP 500-47/2 – Formato: 2 x Vinyl, LP, Gatefold, Limited Edition Yellow Vinyl – Paese: “Somewhere over the Rainbow” – Anno: 1970 (il bootleg restaurato, master del vinile, è del 2009, quindi successivo a quella data )
Data di acquisto: 31/07/2012 – Prezzo: € 39,90 – Venditore: Music & Video, negozio di Aix en Provence
Shine
Artista: Pink Floyd – Etichetta/N. serie: The Swingin’ Pig – TSP 500-48/2 – Formato: 2 x Vinyl, LP, Gatefold, Limited Edition Yellow Vinyl –
Paese: “Somewhere over the Rainbow” – Anno: 1970 (il bootleg restaurato, probabilmente master del vinile, è del 2009, quindi successivo a quella data ) – Data di acquisto: 03/08/2012 – Prezzo: € 39,90 – Venditore: Music & Video, negozio di Aix en Provence
I bootleg sono una edizione speciale su vinile giallo di un concerto integrale che i Pink Floyd hanno fatto a Sheffield il 22 dicembre 1970 reperibile anche su internet come unico bootleg dal titolo, appunto, “Rise and Shine”.
Il concerto non solo contiene l’unica registrazione disponibile di Alan Psychedelic Breakfast, eseguita dal vivo una manciata di volte, ma è una sorpresa dall’inizio alla fine.
Dei rilassatissimi Pink Floyd, infatti, eseguono alcuni brani del loro repertorio dell’epoca in versioni molto più lunghe del solito. A questo è da aggiungere diversi intrattenimenti divertenti di Waters e soci con il pubblico, una versione di oltre 30 minuti di Atom Heart Mother con coro ed orchestra dal vivo nonché l’interruzione di A Saucerful of Secrets causa black out temporaneo, il tutto in una qualità sonora recentemente restaurata e molto buona.
Ero pienamente soddisfatto della giornata e potevo dedicarmi completamente ai festeggiamenti del nostro anniversario ma non era finita lì.
A cena siamo siamo andati al ristorante La Tomate Verte
Mentre sceglievamo cosa prendere, mia moglie, l’addetta ufficiale ai vini, mi ha fatto notare qualcosa di interessante.
Il menù è scaricabile anche da internet quindi potete vederlo anche voi (suggerimento: occhio ai vini rosè)
Chateau Miraval cuveè Pink Floyd???
Incuriositi abbiamo chiamato il cameriere per chiedere informazioni ed abbiamo scoperto un’altra storia interessante: Lo Chateau Miraval, castello di origine antichissima lungo la via Aurelia nei pressi di Saint Tropez, è stato per secoli proprietà degli Orsini ed ha ospitato personaggi come Tommaso d’Aquino durante il suo viaggio verso l’università di Parigi.
Negli anni ’70, l’allora proprietario della tenuta, il pianista Jazz Jacques Loussier, vi costruì all’interno degli studi di registrazione che divennero in breve tempo molto famosi. Proprio in quegli studi nel 1979 i Pink Floyd registrarono alcuni brani dell’album The Wall!!!
Proprio così.
Costretti a stare fuori dall’Inghilterra per problemi finanziari e di tasse i Pink Floyd risiedettero per un anno in Provenza, proprio lì iniziarono la registrazione di The Wall. In realtà gran parte dell’album fu registrato negli studi Super Bear di Berre-les-Alpes, paesino di 1000 abitanti sulle montagne dietro Nizza.
A causa dell’altitudine, però, Roger Waters non riusciva a cantare per cui trovarono un’altro studio (lo Studio Miraval, appunto) dove Roger Waters e Bob Ezrin, il produttore di The Wall, si recavano per registrare le parti vocali.
In loro onore il castello ha dedicato una parte degli enormi vigneti adiacenti alla produzione di un vino rosè chiamato appunto Pink Floyd.
La tenuta è famosa oltre che per il vino in questione, che tra l’altro ha avuto riconoscimenti internazionali ed è buonissimo, anche perché da qualche tempo è stata acquistata da Brad Pitt ed Angelina Jolie.
Lunga traduzione del Mucchio Selvaggio di un articolo apparso su Mojo per il ventennale di The Wall con la genesi dell’album raccontata dai protagonisti.
Il sito dello Chateau Miraval e la pagina inglese di Wikipedia che parla anche degli artisti che sono stati ospitati nello studio.
Note sul restauro del concerto di Sheffield finito sul bootleg Rise and Shine.
Altri post sui Pink Floyd del blog.
Preciso che il negozio dei vinili te l’ho scoperto io…e il vino era davvero ottimo!!!tvb