Album del 1972 – Quarant’anni e non sentirli

Happy birthday vinyl, album del 1972

Il post dedicato a Battiato terminava con una riflessione su quanto sia strana la logica dietro la celebrazione degli album che compiono gli anni.
Se a qualcuno, infatti, viene riservato un pomposo cerimoniale che dura fino al piallamento totale degli attributi, per altri, magari altrettanto importanti, non c’è neanche il tempo di spendere due righe.

Quest’anno, ad esempio, al di là del battage mediatico su Max Pezzali e sul ventennale dell’album Hanno ucciso l’uomo ragno (che eviterei di commentare), é andata bene a Ziggy Sturdust di David Bowie che, giunto al suo quarantennale, oltre ad un’edizione speciale si é visto tributare addirittura una targa in quella Heddon Street dove fu scattata la copertina dell’ album.

ziggy stardust , album del 1972
Questi simpatici personaggi erano le star che hanno presenziato alla posa della targa dedicata a Ziggy Stardust (Nota – Bowie non c’era)

Festeggiamenti soddisfacenti anche per LA Woman dei Doors, che però è del 1971, celebrato con un triplo vinile contenenti gli outtakes dell’album.

LA Woman Workshop Doors, album del 1971 e non 1972

E poi é stata la sagra dei venticinquennali (si, é un quarto di secolo ma non mi ricordo di aver raggiunto chissà quale traguardo quando ho fatto 25 anni) come Bad di Michael Jackson, So di Peter Gabriel e la ristampa della discografia di Jovanotti a 25 anni dal primo album, dei trentacinquennali (che brutta ricorrenza) tipo Never Mind The Bollocks dei Sex Pistols, ed infine del mitico quarantacinquennale di Velvet Underground & Nico (fra un po’ festeggeremo anche i complemese della banana di Warhol).

Andando a vedere bene, però, ce ne sono molti altri che quest’anno raggiungono traguardi importanti e di cui si parla molto poco.

Ho deciso allora di dedicare questo post agli album della SHRC usciti nel 1972, e che quindi quest’anno compiono quarant’anni, ma che non si sta filando nessuno.

Yes – Close to the Edge

Uno dei capolavori assoluti dell’ingegno dell’uomo.
Fosse per me metterei una copia di questo disco su ogni sonda che mandiamo nello spazio così da far capire subito ad eventuali alieni con chi hanno a che fare.

La band ha avuto una storia travagliata (ad un certo punto girava un gruppo chiamato Yes che però non erano loro, mentre i veri Yes erano costretti a girare con un altro nome – all’inizio pensarono al pacchianissimo “NO”, poi fortunatamente ripiegarono sul più facile da ricordare AWBH) ed ogni membro del gruppo ha all’attivo almeno un centinaio di album fra dischi del gruppo, progetti solisti, gruppi paralleli e collaborazioni. Questo album però, assieme al precedente Fragile, è quanto di meglio il gruppo inglese è riuscito a fare.
Il disco progressive per eccellenza che i Dream Theatre hanno tentato per venti anni di eguagliare senza riuscirci.

Titolo: Close to the Edge – Artista: Yes – Etichetta/N. serie: Atlantic – K 50012 – Formato: Vinyl, LP, Gatefold – Paese: UK – Anno: 1972 (originale) – Data di acquisto: 4 Gennaio 2011 – Prezzo: € 5,39 – Venditore: GOATSRECORDS su CDandLP.com


Lou Reed e Transformer

Almeno per una volta il capolavoro dei Velvet Underground avrebbe potuto lasciare la scena ai primi due lavori solisti di Lou Reed usciti entrambi nel 1972.
Il primo album omonimo è uscito in sordina ed è molto spesso sottovalutato. Fatto fuori dai Velvet dopo la registrazione di Loaded, Reed non si perde d’animo e registra questo album con un gruppo completamente nuovo (fra l’altro c’erano anche Howe e Wakeman degli Yes).
La maggior parte dei brani in realtà erano outtakes del periodo dei Velvet Underground allora inediti ma è comunque un bel disco ancora oggi ascoltabilissimo.

Di Transformer, uscito lo stesso anno, c’é ben poco da dire se non che è la vetta mai più eguagliata da Reed ed è frutto dell’incontro tra l’artista newyorkese e David Bowie, istrione musicale che in quel periodo scambiava con lui non solo favori musicali.

Lou reed e david bowie, musicisti di album del 1972
Foto di Mirko e Licia negli anni ’70

Se questa non è abbastanza esplicita c’è anche questa.

Di entrambi i dischi non mi risultano in programma edizioni per il quarantennale. Di Transformer ho trovato solo un libro fotografico ed una borsa per la spesa di pessimo gusto in vendita nello store del cantante.

Titolo: Lou Reed – Artista: Lou Reed – Etichetta/N. serie: RCA – YL 43603 – Formato: Vinyl, LP – Paese: Italia – Anno: 1972 (ristampa italiana del 1981) – Data di acquisto: 16 agosto 2012 – Prezzo: € 5 – Venditore: Bancarella sul lago di Stresa

Titolo: Transformer – Artista: Lou Reed – Etichetta/N. serie: RCA – NL-13806 – Formato: Vinyl, LP – Paese: Francia – Anno: 1972 (originale) – Data di acquisto: 4 gennaio 2011 – Prezzo: € 9 – Venditore: ARNOLDLAYNE su CDandLP.com


Waterloo Lily dei Caravan

E’ la prima volta che riesco a parlare di questo gruppo fra i fondatori della scena di Canterbury che definirei una delle band più sfigate della storia della musica.
A differenza dei loro cugini Soft Machine, infatti, che pur facendo musica “inascoltabile” ebbero un successo straordinario, i Caravan sono stati un gruppo decisamente più orecchiabile che sfornò almeno 3 capolavori e diversi altri buoni album, ma che fu sistematicamente ignorato dal grande pubblico.

In questa loro maledizione, Waterloo Lily é l’album più sfigato di tutti.

Uscito dopo quello che tutti considerano il loro album più importante (In the Land of Grey and Pink), questo album è bello almeno quanto il precedente (a mio avviso anche di più) ma ci ha sempre rimesso nel confronto solo perché è uscito dopo.

Waterloo Lily musician images
Certo il loro aspetto fisico non è che li ha aiutati molto!

Titolo: Waterloo Lily – Artista: Caravan – Etichetta/N. serie: Kingdom Records, Disques Vogue – KV 6001 – Formato: Vinyl, LP, Gatefold – Paese: Francia – Anno: 1972 (originale) – Data di acquisto: 5 aprile 2011 – Prezzo: € 10 – Venditore: NEIL93 su CDandLP.com


Gli altri album del 1972 che nessuno si sta filando:

LP, Progressive, Vinyl cover, copertina, renaissance prologue, album del 1972

Prologue dei Renaissance

É la seconda volta che ascolto per caso un disco di questo gruppo di cui ammetto di conoscere poco e niente (la prima volta erano successo qui) ed è la seconda volta che resto sbalordito. Se vi piace il progressive con influenze classiche, alla ELP per capirci, questo è un disco che fa per voi.

Titolo: Prologue – Artista: Renaissance – Etichetta/N. serie: Capitol Records, Sovereign – SMAS-11116 – Formato: Vinyl, LP, Gatefold – Paese: USA – Anno: 1972 (originale) – Data di acquisto: 9 Febbraio 2012 – Prezzo: $ 6,05 – Venditore: Privato USA su Ebay

Se Fossi Flauto…! – Severino Gazzelloni con l’U.M.R.

Esperimento fatto dal noto ciufolista classico con un risultato simile al Concerto Grosso dei New Trolls. Ascoltato a tempo perso ti fa passare una piacevole mezz’ora.

Titolo: Se fossi flauto…! dal classico al pop – Artista: Severino Gazzelloni – Etichetta/N. serie: Ricordi – ORL 8085 – Formato: Vinyl, LP – Paese: Italia – Anno: 1972 – Data di acquisto: 5 Aprile 2011 – Prezzo: Omaggio all’interno di un lotto di LP – Venditore: Privato su Ebay

lucio battisti, copertina lp

Il mio canto libero – Lucio Battisti

La maggiore parte delle canzoni nazional-popolari di Battisti che cantiamo a squarciagola sugli autobus durante i viaggi aziendali sono in realtà tutte contenute nei suoi primi due-tre album. Dopo di questi Battisti ha proseguito la sua trentennale carriera sfornando un’altra quindicina di album a volte molto noti ma, ad eccezione di qualche title-track,  quasi mai “ascoltati” e su cui la critica non ha ancora saputo dare un giudizio definitivo.

Questo è uno dei primi di questo secondo filone a cui NON sono particolarmente affezionato e che oggi secondo me suona un po’ datato. Mi sono ripromesso, però, di approfondirlo meglio.

Titolo: Il mio canto libero – Artista: Lucio Battisti – Etichetta/N. serie: Numero Uno – DZSLN 55156 – Formato: Vinyl, LP, Gatefold – Paese: Italia – Anno: 1972 – Data di acquisto: 26 Luglio 2011 – Prezzo: € 2,90 – Venditore: Privato su Ebay


In realtà avrei anche un altro album che quest’anno compie quarantanni ma ho appena scoperto che è in preparazione un’edizione deluxe che uscirà il prossimo 6 novembre (e che finirò sicuramente per comprare), per cui ne riparlerò in seguito.

Avete capito di cosa si tratta?

Quelli a cui piace vincere facile trovano la risposta alla fine di questo post. 🙂


Andiamo a farci un giro per il blog:

  • Sul sito c’è anche un post degli album del 1982 che nel 2012 hanno compiuto 30 anni
  •  il 27 ottobre 2013 Lou Reed ha lasciato questa terra. Nelle ore successive alla notizia è nato questo post di commemorazione che all’epoca ebbe molto successo
  • L’anno successivo (nel 1973) gli Yes pubblicarono un altro album infinito dal titolo Tales from Topographic Ocean. Sul blog c’è un post dedicato al disco
  • Dei Caravan c’è un articolo anche sul loro album più famoso In the land of Grey and Pink

2 commenti

  1. Solo due precisazioni veloci:
    1 – L.A. Woman è del 1971, non del 1972.
    Non fosse altro perchè nel 1972 Jim Morrison era già piuttosto morto…
    2 – Bellissima l’idea di mettere le copie di “Close to the Edge” sulle sonde spaziali!
    Temo però che non ci siano sonde a sufficienza per liberare definitivamente la terra da tutte le copie di quel disco.
    🙂

  2. 1 – ops… ho ingenuamente dato per scontato che una versione per il quarantennale venisse pubblicata 40 anni dopo l’uscita dell’originale e non 41. Post modificato.
    p.s. questa cosa avvalora una cosa che qualche giorno fa cercavo di dire qui (http://tonyface.blogspot.it/2012/09/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di_24.html) ovvero che il web non è una zona anarchica dove ognuno può scrivere quello che gli pare e dove il vero e falso sono indistinguibili, ma è un organismo che si autoregola: scrivo una puttanata a mezzanotte, alle 11 e mezza del giorno dopo qualcuno già mi corregge!

    2 – Dai Close to the edge vale però almeno quanto quella schifezza di Ziggy Stardust, quindi una foto di tre ex-ubriaconi cinquantenni tirati alla meglio sotto la sua copertina se la sarebbe meritata anche lui.
    E comunque sappi che anche se le sonde fossero sufficiente a farlo sparire dalla terra, ne ho una copia pronta per rimetterlo in circolo e ridiffonderlo viralmente. 🙂

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