La storia di Elio e le Storie Tese ed il Concerto del Primo Maggio per me ha dell’incredibile.
A due settimane dal concertone di Piazza San Giovanni di Roma, Elio e le Storie Tese pubblicano su Youtube il loro nuovo singolo: Il Complesso del Primo Maggio.
La canzone è il solito polpettone alla Elio musicalmente sofisticatissimo e con testo infarcito di citazioni erudite che prende in giro i complessi “sindacalizzati” che suonano il pomeriggio al concerto del primo maggio, quelli che hanno un repertorio basato su slogan trapassati sulla lotta di classe e su tematiche e sonorità alla Curre Curre Guagliò inframmezzata da stacchetti alla Bregovic o tipo Linea 77.
L’immagine che accompagna il video è inequivocabile.
Effettivamente quello toccato da Elio è una sorta di tabù e fino a qualche tempo fa una canzone del genere avrebbe significato quasi certamente la fine di un gruppo musicale con sputtanamento in piazza.
Ed invece…
Ed invece la canzone ha riscosso consenso unanime.
Le parole più frequenti accostate alla canzone sono “Capolavoro” e “Genio”.
L’entusiasmo non è arrivato solo dalla stampa “di destra”, come è normale che sia, ma le reazioni positive arrivano dagli ambienti più impensabili: Eugenio Finardi, Max Gazzè, gli stessi Linea 77 che vengono presi per il culo nel brano e chi più ne ha più ne metta.
Memorabile anche l’articolo sul giornale On-Line Tempi: “La grandezza, la genialità di questa canzone, non è tanto in quel che dice. Nella satira che fa. È il fatto stesso di sdoganare la libertà di parola su un argomento che era “sacro”. Non so voi, ma io ho sempre voluto poterle dire quelle cose. E magari sottovoce le dicevi. Ma poi… poi no, “come ti permetti di criticare i sindacati? Sei un fascista”, “Guarda, l’Italia libera è al primo maggio. Chi non è lì è Berlusconiano”, o peggio “Che bravo Jovanotti che si preoccupa dell’Africa”. Sentivi l’orticaria sulla pelle, non ne potevi più, ma come fare?” Ecco fatto.”
Ora, premesso che io ho sempre pensato che tanti gruppi di sinistra hanno avuto carriera facile lanciando messaggi vuoti e dai consensi facili, allo stesso tempo, però, mi stanno sulle palle queste inversioni ad U che con nonchalance ribaltano 50 anni di “schemi mentali” del nostro paese come se nulla fosse.
Fino a ieri non potervi neanche nominare il nome del concertone invano, ed oggi invece diventa un posto di sfigati che tutti prendono per il culo.
Così è un po’ troppo radicale!
Così ci dimentichiamo che il concerto del primo maggio ha portato gratis in piazza (per chi poteva) ed in televisione (per tutti gli altri) gente tipo De Andrè, Battiato, Vasco, Lou Reed, i Radiohead, Sting, gli Oasis, i Litfiba e tantissimi altri.
Ci dimentichiamo che al concerto del primo maggio sono successe cose come queste (che hanno segnato il mio immaginario di adolescente rocckettaro)
Ci dimentichiamo, infine, che quando, non più di 2-3- anni fa, l’Italia pensava di essere stata occupata da un dittatore, il Concertone era una boccata d’aria fresca per tutti.
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Poi il colpo di scena:
Elio e le Storie Tese parteciperanno al concerto del Primo Maggio 2013.
Ma come, prima lo prendete per il culo e poi ci andate?
Come sarà l’accoglienza da parte del pubblico quando canteranno il brano?
Tutti problemi che in questo periodo non vanno più di moda.
Il resoconto della loro esibizione:
- un gruppo, beneamato testimonial di un liquore e di una compagnia telefonica, si esibisce sul palco del concerto dei sindacati prendendo per il culo il concerto stesso ed il pubblico che lo frequenta.
- Il pubblico presente, mentre viene preso per il culo, balla ed applaude.
- I commenti del giorno dopo: Elio, un successone!
Poi venitemi a dire che il nostro paese non è cambiato.
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