Sono passati quasi due anni da quando l’autore di questo blog decise di intraprendere il percorso che lo avrebbe accompagnato, suo malgrado, in luoghi fantastici.
Il viaggio, come prevedibile, è iniziato nei territori a lui più congeniali battendo in lungo ed in largo la tanto amata (ma allo stesso tempo tanto ancora poco conosciuta) Canterbury, scoprendone i suoi campioni di volta in volta estratti a sorte e tirati a lustro per l’occasione: I Soft Machine (disturbati sistematicamente per ben 15 volte), Robert Wyatt (delle cui gesta se n’è parlato per 13 volte), I Gong (10), Steve Hillage e Kevin Ayers (tirati fuori dall’armadio 8 volte cadauna), Daevid Allen (5) e poi, all’occorrenza, Hugh Hopper, i Camel, i Caravan, Pierre Moerlen e chi più ne ha più ne metta.
Trovandosi già da quelle parti ed avendo a disposizione tempo e spazio (purché non fossero superati i 600 caratteri, come ogni buon manuale di posizionamento su Google insegna) l’autore sovente si è prodigato in altre proficue battute di caccia vinilica là intorno.
Che fosse interessato anche ad altro lo si era capito fin da subito dato che il primissimo viaggio compiuto confondeva già i supereroi di Canterbury con l’altro pilastro inamovibile della sua gioventù, ma anche della fase della ragione (se mai c’é stata): i Pink Floyd di Cambridge; innumerevoli volte citati ed aiutati dal povero Syd Barrett, tanto sfortunato nella vita quanto famoso nel blog, che lo cita appena può.
Da lì al rock anni ’70 il passo è breve e nelle sue preghiere liquide trasformate in post, l’autore per ben 8 volte fa il nome di Jimi Hendrix tutt’altro che invano, 5 quello dei Velvet Underground e 4 quello di Lou Reed, senza contare le volte che venivano ricordati i monumentali King Crimson (anzi contiamole: 4) ed il loro padre padrone Robert Fripp (2), ed ancora quel gruppo fenomenale di capelloni fiabeschi che sono stati gli Yes.
Anche di altre musiche si è parlato, soprattutto di quella italiana, data la vicinanza e l’influenza di Lady SHRC, la bella compagna di viaggio, che sussurra continuamente con voce sommessa nelle orecchie del marito: Celentanooo oppure Gianna Nanniniiii, ed allora eccoli lì accompagnati da Vasco, Enzo Jannacci, Franco Battiato ed i Litfiba, citati finora una sola volta ma protagonisti di un post che ancora oggi si ritiene uno dei migliori in assoluto benché ampiamente sottovalutato dai lettori e dai cercatori di pagine automatici.
A parte gli anni 80, protagonisti di pochi momenti ma decisamente importanti (per non parlare degli anni 90 e dei 2000), diverse altre strade sono state nel frattempo sperimentate, un po’ per provare quella sensazione inebriante di cimentarsi in cose nuove, un po’, diciamocelo, per evitare di annoiare il lettore esigente e poco attento dei tempi moderni.
Come quelle volte in cui il racconto fu lasciato interamente nelle mani della semplice quanto inequivocabile forza delle immagini, dando vita a delle gallerie ben presto abbandonate per trasferirsi tra le pagine di quel Facebook di cui tanto si parla; oppure le volte in cui sono state raccontate le peripezie attraverso luoghi fantastici in cerca di nuovi dischi da far suonare nel proprio salotto al ritorno a casa.
E che dire di tutti i ragionamenti che sono stati fatti sul ruolo della musica, sui modi in cui viene fruita oggi, sul suo futuro e sul motivo per cui molto spesso ci sembra che non sia più come una volta, oppure di quando si sono approfonditi aspetti oscuri della storia della musica difficilmente reperibili altrove?
Quanto tempo…
E così facendo si é arrivati a questo che è il post n. 100 di un blog alla ricerca di quel vinile perfetto da aggiungere alla Collezione domestica del Dr. Saluzzi.
Cosa resterà di tutto questo?
Tanta fatica e tanto tempo sottratto ad altre attività; tante salite, strade tortuose, mezzi di trasporto di fortuna quasi sempre scomodi ma nessuna gloria terrena.
Ma non è importante.
Da cercatore di ispirazione socratica che vive le difficoltà quotidiane grazie ad altra attività, più che preoccuparsi della gloria terrena, nei momenti di riflessione su se stesso, finisce per porsi altre domande:
Quanto potrà durare ancora? Riuscirà l’autore a trovare qualcosa di nuovo dopo aver scritto per 100 volte sullo stesso argomento? Qualcosa che riesca a stimolare la sua irrefrenabile voglia di tassonomia musicale e che, allo stesso tempo, sia gratificata dall’interesse per il pubblico?
Domande profonde x il Dr. Saluzzi oggi… c’ è da chiedersi cosa accadrà una volta trovato il vinile perfetto. ?.
Fine della ricerca? Fine del blog? Ma sopratutto: e se quel vinile in realtà fosse un cd?
Auguroniiiiiii, 1000 di questi post!
Che la ricerca stia durando così tanto perchè sta sbagliando supporto? chissà…
Resto comunque fiducioso dato che tutte le grandi scoperte sono avventute per caso mentre si stava cercando altro. 🙂
Che dire…?!!! Stupende le immagini del centesimo post e molto affascinante Mister SHRC… Questo blog ha già lasciato un segno…auguri continua così.
Che sorpresa Miss! Anche tu, che vai molto più forte di me, continua così. Grazie mille di tutto.